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Piante officinali
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Malva alcea - moschata - neglecta - sylvestris.

alcea

Malvaceae

Malva alcea L.

( = Malva salvitellensis Briganti)

Descrizione: Pianta perenne, erbacea, fusti eretti appena ispidi, radice a fittone, alta fino a 120 cm.
Le foglie sono alterne, palminervie, con stipole; le basali, lungamente picciolate hanno lembo lobato-dentato, le cauline, munite di breve picciolo, sono profondamente divise in 5-7 elementi.
I fiori sono grandi, 4-5 cm di diametro, violetti o rosati, con involucro esterno, hanno un calicetto composto da tre brattee ovali che rinforzano il calice diviso in cinque lobi triangolari, 5 petali che si alternano con le divisioni del calice, numerosi stami con filamenti avvolti in un tubo attorno l’ovario e lo stilo.
I frutti discoidi, sono formati da molti acheni acheni a forma di spicchio con le superfici laterali lisce o appena rugose e quella dorsale arrotondata.

Antesi: Giugno – Settembre

Distribuzione in Italia: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sardegna. Considerata pianta rara, non è presente in Puglia, Calabria e Sicilia.

Habitat: Predilige i suoli ricchi di nitrati vegeta nei campi, nelle vigne, ai margini delle strade, negli ambienti concimati e ruderali, da 0 a 2.000 m.

Note di sistematica: Specie estremamente variabile nella forma delle foglie che a volte sono soltanto lobate, nella pelosità del fusto, nella forma, colore e dimensione dei petali. Quanto sopra ha permesso la descrizione di entità che sembrano avere scarso rilievo tassonomico quali:
M. Morenii Pollini, M. italica Pollini, M. cannabina Serres, M. fastigiata Cav.
(info tratte da Flora d'Italia - S.Pignatti)

Etimologia: Il nome generico deriva dal greco “malacós” = “molle”, a indicare le proprietà emollienti di queste piante, il nome specifico da quello greco e latino poi, di una malva.

Proprietà ed usi: Ha proprietà emollienti, lenitive, antinfiammatorie espettoranti
viene usata come collutorio, ottimo calmante della tosse, è anche leggermente lassativa.
L’infuso dei fiori, ha proprietà sedative, viene usato nei casi di insonnia e di eccitazione nervosa. Foglie, fiori, semi e olio si prestano anche ad utilizzo alimentare.

Curiosità: La malva era una delle piante inserite nel “Capitulare de villis”( normativa generale emanata da Carlo Magno per l’amministrazione delle enormi proprietà del fisco), che stabiliva, tra l’altro, l’elenco di piante ortive, la cui presenza era ritenuta essenziale per un'efficiente gestione dei fondi imperiali.

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moscata

Malva moschata L.

Sinonimi: Alcea pinnatifida Gilib., Bismalva laciniata Fourr., Bismalva moschata Medik., Malva alcea ssp. moschata Bonnier & Layens, Malva cordistipula Steud., Malva geranifolia Gay, Malva laciniata Desr., Malva lamottei Jord. e Malva orsiniana Ten
Famiglia: Malvaceae
Nomi volgari:Malva moscata
Etimologia: il nome specifico dall’odore di muschio

Caratteri morfologici:
Pianta perenne, alta 20-80 cm, con il fusto angoloso e peloso.
Foglie picciolate, le inferiori con profilo rotondeggiante variamente lobate; le superiori palmate con 5-7 lobi profondi e segmenti larghi 1-4 mm.
Fiori di color rosa-violetto.L’epicalice è formato da segmenti lanceolati-filiformi, lunghi 3-5 mm,i sepali molto maggiori, i petali smarginati di dimensioni 2 x 4 cm.
Frutto:mericarpo peloso

Periodo di fioritura: giugno-settembre

Habitat e diffusione: Incolti, bordi delle strade e siepi da 0 a1500m s.l.m. Gran Bretagna, Europa settentrionale e meridionale. In Italia manca in alcune zone settentrionali-orientali.

 

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negletta



Malva neglecta Wallroth


Descrizione: Pianta annua, con con fusti prostrati o appena ascendenti, ramificati e ispidi, radice affusolata e carnosa. Altezza sino a 50 cm.
Le foglie, lungamente picciolate, rotonde, lamina finemente crenata, sono lievemente palmato-lobate (5-7 lobi), pelose sulla pagina inferiore, le stipole sono triangolari e ciliate.
I fiori sono portati da lunghi peduncoli ascellari. La corolla bianca o rosata ha una nervatura scura, i lobi del calice sono saldati sino a metà altezza. Dopo la fioritura i peduncoli si inclinano verso il suolo.
I frutti sono mericarpi pubescenti.

Antesi: Maggio – Agosto

Tipo corologico: Paleotemp. (Zone paleotemperate. Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica).

Distribuzione in Italia: Comune in tutte le regioni, assente in Sicilia e Calabria.

Habitat: Prati, campi, incolti e ambienti ruderali, lungo il bordo dei senieri, da 0 a 1.800 m.

Etimologia: Il nome del genere dal greco “malacós” = “molle” , in relazione alle propietà emollienti di queste piante.

Proprietà ed utilizzi: Pianta antiinfiammatoria, antiflogistica, espettorante, astringente, emolliente; purgante, diuretica e lassativa.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a mero scopo informativo e devono sempre essere prescritte e seguite dal medico.

 

 

.silvestrys

Malva sylvestris L

Famiglia: Malvaceae
Sinonimi: Malva elata Salisb., Malva equina Wallr., Malva erecta C. Presl in J. & C. Presl, Malva glabra Desr. in Lam.,Malva longelobata Sennen, Malva mauritiana L.,Malva polymorpha Guss., Malva recta Opiz, Malva racemosa C. Presl in J. & C. Presl., Malva ruderalis Salisb., Malva sinensis Cav., Malva tomentella C. Presl, Malva vivianiana Rouy, Malva vulgaris Ten.
Nomi volgari: malva selvatica, narbighedda, riondella, varmetta, melba, miloghia, madrignola.
Etimologia: il nome del genere deriva dal greco “malacós” = “molle” con riferimento alle proprietà emollienti di queste piante.

Morfologia:
pianta perenne o bienne, di aspetto erbaceo, pelosa, con fusti robusti, molto ramificati, legnosi alla base, può essere strisciante oppure eretta raggiunge generalmente i 60 cm di altezza, ma talvolta è dotata di steli che possono raggiungere 1,5 m di lunghezza.
La spessa radice, nel primo anno, produce una rosetta di foglie basali dal lungo picciolo, palmato-lobate, le cauline sono stipolate, profondamente divise, alterne, laciniate, larghe 2-4 cm, pentalobate, palminervie e con margine dentellato.
All’altezza delle foglie cauline crescono i fiori, solitari o raggruppati a 2-6, hanno lungo peduncolo, il calice è composto da cinque sepali triangolari, la corolla è formata da 5 petali dentati, di color rosa-violaceo con striature più scure.
I frutti sono acheni appiattiti sul dorso, reticolati, si disfano in 15-18 semi.

Distribuzione – habitat – fioritura:
specie eurosiberiana divenuta subcosmopolita, in Italia è molto comune in tutto il territorio:
negli incolti, negli ambienti ruderali, ai margini delle strade, frequente anche nei campi e nei prati sino a 1.600 m. fiorisce da maggio a settembre.

Proprietà ed usi:
erba mucillaginosa, indicata contro gli stati infiammatori delle mucose, proprio perché le mucillagini rivestono le mucose infiammate a cui aderiscono come strato protettivo, per favorire il ripristino della normalità. Contiene i complessi vitaminici B1, B2 e C, carotene, potassio, tannini, flavonoidi ; è inoltre leggermente astringente, espettorante, diuretica, lassativa.
In medicina per uso interno è utile in caso di bronchiti, tosse, infezioni della gola, catarro, asma, gastrite.
Per uso esterno, trova applicazione come collutorio, nei casi di ascessi dentari e gengive sanguinanti. In caso di mal di denti si possono fare sciacqui con un infuso di fiori e foglie,oppure si possono applicare le foglie direttamente sulla parte dolorante, avendo l’avvertenza di schiacciarle leggermente.
Indicata come impacco ed infuso per mucose irritate congiuntiviti, ulcerazioni, ascessi, emorroidi, stomatiti, infiammazioni vaginali e per detergere la pelle colpita da eritemi solari o comunque irritata.
Il cataplasma ottenuto con la radice è un ottimo rimedio contro i foruncoli, per ridurre il gonfiore, o far sparire il livido degli ematomi.
In cucina le foglie e i getti giovani possono essere consumati in insalata, ma conviene mescolarli con altre verdure per nasconderne il gusto forte e non sempre gradito, o cotti come verdura. Le capsule acerbe possono essere aggiunte all’insalata. I suoi rami più giovani cotti e conditi con olio, sale e aceto o limone, possono essere usati come contorno o entrare nella preparazione del minestrone. Quest’erba può essere usata anche come ingrediente per la farcia dei ravioli, nelle polpette e per cucinare gustose frittate. Ottimi sono i risotti con la malva, i fiori possono essere fritti in pastella.
Pianta mellifera.
In cosmesi grazie alle sue proprietà emollienti, la troviamo in dentifrici, colluttori, colliri, creme per combattere la couperose, saponette, bagnoschiuma. Fino a qualche anno fa veniva impiegata per la preparazione casalinga di creme da notte emollienti e antirughe.
Può inoltre essere utilizzata per rinforzare i capelli , i fiori usati nel risciacquo eliminano il colore giallastro dai capelli bianchi.

Curiosità:
nei secoli la malva ha avuto estimatori illustri: Marziale la usava per dissipare i fumi dei bagordi, Cicerone e Catone la usavano a tavola in grande quantità, Orazio si ritemprava con malva, cicoria e olive.
L’imperatore Carlo Magno volle che nel suo giardino venisse coltivata, in un'aiuola particolare, dove si raccoglievano foglie, radici e fiori per la preparazione di tisane e decotti destinati a curare i membri della famiglia imperiale.
Nel Rinascimento,divenne il rimedio per tutti i mali e veniva chiamata “omnimorbia”.
In tempi remoti si usava la malva per verificare la verginità delle fanciulle: versando l’urina di queste sulle foglie,che non dovevano seccare.
In Egitto la malva è ingrediente di un piatto nazionale, pasto comune dei contadini, la melokia.
Nel linguaggio dei fiori significa pacatezza.
Da questa pianta o meglio dal colore dei suoi fiori, l’origine del colore detto “malva”.

Note:
genere di circa 40 specie di erbe annuali, biennali, perenni e suffrutici, distribuiti in tutta Europa, in Asia e Africa. Qualche specie viene usata anche come pianta da bordura essendo di facile coltivazione e di ottima resa anche su terreni poveri.
Le foglie sono spesso attaccate dalla ruggine arancione della malva, che si manifesta con masserelle pulverulente di color aranciato, causate da un fungo microscopico, la Puccinia malvaceorum.
Specie simili Malva nicaeensis di cui condivide l’habitat, che si differenzia per i fiori di dimensioni più piccole, privi di striature e di colore azzurro-biancastro.